La chitarra battente a Taranto

Fra gli strumenti musicali popolari scomparsi a Taranto ma sopravvissuti altrove in Puglia vi era la chitarra battente, cosi’ detta poiche’ viene suonata battendo con forza le dita sulle corde e sul piano armonico.

Risalente secondo alcuni al XIV secolo, era impiegata fino ai primi del ‘900 un po’ in tutta la Puglia anche come strumento del tarantismo, per poi diradarsi soppiantata da strumenti piu’ moderni fino a rimanere nell’uso in ristrette aree regionali come ad esempio il Gargano, dove in mano ai celeberrimi “Cantori di Carpino” da decenni fa ballare migliaia di giovani e non al suono delle tarantelle garganiche lanciate da Eugenio Bennato e dalla Nuova Compagnia di Canto Popolare.

Damiano Nicolella dal 2001 porta avanti ricerche di etnomusicologia sulla musica popolare pugliese e della provincia jonica (diffidate dalle imitazioni), e nel 2016 dopo ben 15 anni di lavoro certosino ha pubblicato per i torchi della nota rivista martinese “Umanesimo della Pietra” di Domenico Blasi (premiata con medaglia d’argento per i benemeriti della cultura nel 2013 dal Presidente della Repubblica) un saggio sugli strumenti folk suonati a Martina Franca, da cui e’ tratta la foto sotto riportata con i suonatori di chitarra “francese” Pasquale Brescia (a sx) e chitarra battente Antonio Tonietti (a dx) nella bottega di ebanista e liutaio del primo (ora non piu’ esistente) nel centro storico di Martina Franca.

In base alle ricerche di Damiano possiamo affermare che questo antichissimo tipo di chitarra era presente anche a Taranto nel 1872, in quanto il “Vocabolario del dialetto tarantino” del sacerdote Domenico Ludovico De Vincentiis pubblicato in quell’anno nella tipografia di Salvatore Latronico cita testualmente:

“Catarra, n. c. chitarra, strumento dal suono a corde; due sono le specie la francese o armonica, di minugie (materiale per corde, n.d.r.) e la battente le cui corde metalliche e sottili si suonano insieme”.

Inoltre Damiano e’ lieto di annunciare che a breve darà “fuora in istampa” (per usare un’espressione cara a Leopardi 😅), dopo aver partecipato a decine di collaborazioni a volumi sulla storia della Puglia, un romanzo storico su Taranto e un suo importantissimo personaggio storico finora completamente ignorato dagli studiosi della storia di Taras.

E siccome le “disgrazie” non vengono mai da sole, entro il 2021 sarà la volta di un secondo volume sulla storia del periodo aragonese e 500esco della provincia di Taranto, con ampi inserti di notizie totalmente inedite sulla musica, danza e poesia in area jonica nel XV-XVI secolo, a cura di Damiano e della professoressa Angela Campanella, dello staff di Silvio Berlusconi (!!!). Restate in linea… intelligenti pauca 😈

Pubblicato da pizzicalive

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